L'ultimo aneddoto che vi voglio raccontare riguardo al Santo è meno conosciuto, meno mainstream rispetto ai soliti miracoli. E la bella notizia è che potete andare a controllare quello che vi sto per raccontare con i vostri occhi, anche subito, perché il mistero è ancora lì, chissà da quanti anni. Va bene, la smetto di girarci intorno e vado al sodo. Si tratta di due particolari che passano inosservati ai più, entrambi situati sul lato destro della basilica. In alto, fra le decorazioni religiose accanto alle cupole, fra le varie croci bianche ce n'è una che sembrerebbe rovesciata. Trovata? Dai, su, che non è piccina. La leggenda narra che su questo lato della basilica il diavolo abbia messo il suo zampino, anzi, il suo zoccolo. E non lo dico tanto per dire: impresso nei mattoni dovreste riuscire a scorgerne l'impronta, nota come "piedino del diavolo". Se vi siete imbattuti in qualcosa ma vi sembra più l'impronta di una ciabatta che di uno zoccolo l'avete trovata: al diavolo piaceva stare comodo. Questi misteri non sono mai stati nemmeno vagamente risolti, ma qualcuno sostiene che durante la costruzione della basilica, durata più di un secolo, i soldi sovvenzionati dalla curia finirono in fretta, così che i lavori vennero ultimati dall'associazione dei Ciabattini Padovani. Le ciabatte dovevano proprio essere in voga un tempo. Un altro filone di pensiero sostiene che quella fosse l'insegna di un ciabattino che intorno al 1450 aveva impiantato proprio lì la sua bottega. Insomma, un caso di concorrenza sleale bello e buono: sono capaci tutti di far credere che le ciabatte del Santo facciano i miracoli. |
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tratto da "Misteri e storie insolite di Padova" -Newton Comption editori |